Confartigianato Imprese Roma incontra Libera: grande successo per il 1° incontro sul tema de “La Mafia Capitale”

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Grande successo, in termini di affluenza e partecipazione attiva, alla giornata d’incontro tra artigiani, imprese, cittadini ed esperti sul tema della mafia e delle mafie sul territorio di Roma e provincia, che si è svolta lunedì 10 luglio presso la sede di Confartigianato Imprese Roma.

Promosso dal Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Roma, rappresentato dal Presidente Simone Ceci, in collaborazione con l’Associazione Libera, l’incontro si è occupato di mappare il fenomeno mafioso per come si articola nelle sue diverse forme sul territorio romano e di proporre un modello positivo di sana imprenditoria che rappresenti un contrasto efficace alle infiltrazioni mafiose.

Marco Genovese, referente di Libera a Roma, ha tenuto a sottolineare l’attività di formazione già in essere – in collaborazione con i Giovani Imprenditori di Confartigianato Roma – sul tema del riutilizzo dei beni confiscati alla mafia. Ha evidenziato, inoltre, la necessità di un contrasto sociale al fenomeno che non può esplicarsi esclusivamente attraverso mezzi repressivi, ma che si ponga in atto mediante attività concrete di miglioramento del territorio, attraverso l’avanzamento dei Diritti ed il conseguente arretramento delle mafie.

La dott.ssa Ilaria Meli, Ricercatrice dell’Università La Sapienza di Roma, ha raccontato la geografia del fenomeno sulla città, analizzando le caratteristiche che l’hanno resa – fin dagli anni ‘50 – particolarmente attraente per le mafie: la collocazione al centro della penisola, l’estensione territoriale che permette loro di mimetizzarsi all’interno di una realtà fluida e di distribuire le zone di attività poco lecite senza sovrapposizioni, evitando contrasti.

Il contesto, dunque, è favorevole. Ma le mafie si espandono dove qualcuno è pronto ad accoglierle. In una città all’interno della quale avvengono un sesto dei reati contro la Pubblica Amministrazione, è fondamentale porre l’attenzione a manifestazioni di stampo mafioso di natura anche apparentemente non violenta, ma in cui l’intimidazione resta in ogni caso una risorsa a disposizione.

L’avv. Giulio Vasaturo, Legale di Libera nei processi di Mafia a Roma, ha evidenziato quanto gli interlocutori delle mafie romane – come vittime ma anche come conniventi – siano prevalentemente gli imprenditori. Il denominatore comune di tutte le mafie risiede proprio nel fatto che, tutte, abbiano cercato e trovato rapporti con l’imprenditoria locale. Eppure, se oggi si celebrano processi, è proprio perché l’imprenditoria romana ha dimostrato di avere gli anticorpi. Gli imprenditori, dunque, sono il duplice volte della stessa medaglia.

Esemplare il caso di Carmine Spada, il coraggioso tabaccaio di Ostia che ha avuto il coraggio di denunciare, superando la paura di essere solo.

E se la prima urgenza, in tale contesto, è proprio quella di sentirsi meno soli in un percorso così complesso come quello di denuncia e contrasto alle mafie, fondamentali appaiono, allora, iniziative come quella messa in atto da Confartigianato Imprese Roma che, come Associazione, rappresenta la forza di un gruppo di Imprese che prima di tutto non sono mai sole.

Dopo il messaggio del Prof. Sergio Bonetti, che ha raccolto in una brillante sintesi le suggestioni degli interventi precedenti, la chiusura dei lavori è stata affidata al Presidente Mauro Mannocchi che ha tenuto a sottolineare con forza l’impegno  di Confartigianato nel contrasto alla penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto delle piccole imprese, con un particolare riguardo al richiamo alla trasparenza e alla legalità delle gare d’appalto ad opera dalle stazioni appaltanti pubbliche.

Quanto più vengono meno tali condizioni – ha concluso – tanto più si favorisce l’infiltrazione mafiosa; così come è necessario un più agevole accesso al credito bancario, per le piccole imprese, che scoraggi e marginalizzi il ricorso al sistema del prestito ad usura che rappresenta uno dei core business delle organizzazioni criminali.

Tale incontro rappresenta il primo di una serie dedicata non soltanto, dunque, ad approfondire il tema in sé, ma anche utile a tracciare buone pratiche per azioni concrete da porre in atto in tempi brevi.

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