Italia Creativa: lo studio sull’industria della cultura e della creatività

Italia Creativa: lo studio sull’industria della cultura e della creatività

Ieri, presso la Triennale di Milano, è stato presentato Italia Creativa, lo studio che offre una prospettiva esauriente sull’industria della cultura e della creatività in Italia. Il lavoro è stato realizzato da Ernst &Young grazie al supporto delle principali associazioni di categoria, guidate da MiBACT e SIAE. Parliamo di FIEG, SIAE, AESVI, AGIS, AIE, ANEM, ANES, ANICA, APT, CNAPPC, CONFCULTURA, CONFINDUSTRIA CULTURA ITALIA, CONFINDUSTRIA RADIO TELEVISIONI, DISMAMUSICA, FEM, FIMI, NUOVOIMAIE, PMI e UNIVIDEO. La ricerca di EY ha preso in considerazione i settori più rappresentativi dell’Industria della Cultura e della Creatività: Architettura, Arti performative, Arti Visive, Cinema, Libri, Musica, Pubblicità, Quotidiani e Periodici, Radio, Televisione e Home Entertainment, Videogiochi. L’Assessore alla cultura di Milano Filippo Del Corno ha aperto l’evento in questione; erano presenti, oltre al Ministro Dario Franceschini e al Presidente SIAE Filippo Sugar, la Produttrice Indigo Film e Presidente Produttori ANICA, Francesca Cima, il Direttore del Piccolo Teatro di Milano, Sergio Escobar, il Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, l’Amministratore Delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Med, Donato Iacovone, l’Amministratore Delegato del Gruppo Mondadori, Ernesto Mauri, l’Amministratore Delegato di Sky Italia, Andrea Zappia. A moderare l’interessate dibattito creatosi in seno all’evento è stata Sarah Varetto, direttore di SkyTg24. Lo studio in questione ha il merito di offrire una fotografia completa e ampia del settore, che ne prende in considerazione anche i numeri e le potenzialità. Il periodo di riferimento del lavoro è il 2014, anno durante il quale il valore economico complessivo del settore è stato valutato pari a 47 miliardi di euro: parliamo del 2,9% del PIL nazionale. Andando ad analizzare il settore sotto il punto di vista occupazionale possiamo dire che l’industria di riferimento impiegava, nel 2014, un milione di persone. Il 41% degli occupati in questione sono, in Italia, giovani fra i 15 e i 39 anni, contro una media del 37% circa del resto dei settori del Paese. L’Onorevole Franceschini ha sottolineato l’esigenza di garantire giusti compensi ai talenti: “Italia Creativa dimostra esattamente quanto i diversi settori dell’industria culturale italiana contribuiscano all’economia del Paese in termini di occupazione e fatturato”, ha asserito il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo: “È nostro preciso dovere adoperarci per favorire al massimo ogni espressione di questo settore, garantendo le corrette condizioni di mercato, contrastando pirateria e contraffazione e riconoscendo il giusto compenso a chi vi opera con il proprio talento. Questo vuol dire pensare al futuro del nostro Paese e tornare a fare dell’Italia il Paese delle Arti e della Bellezza”. Filippo Sugar, Presidente di SIAE ha parlato dell’Italia Creativa come del cuore e del cervello del corpo economico del nostro Paese. “Il settore culturale e creativo”, ha dichiarato Sugar: “è infatti pieno di startup: ogni autore, ogni artista che inizia a pensare di dedicare la sua vita alla creatività o comunque a realizzare opere nuove è, di fatto, una startup. Quindi da sempre questa è un’industria fortemente legata all’innovazione, e l’innovazione è fonte di rottura, di pensieri nuovi, di libertà”.

Lo studio completo può essere scaricato a questo link: http://www.morrisconsulting.eu/wp-content/uploads/2016/01/qui.pdf

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