Made in Italy: il pecorino campione nell’export 2015

Il 2015 è stato un anno di successi per il made in Italy. Complessivamente tutte le esportazioni italiane fanno segnare un aumento in valore del 3,5%, ma a registrare risultati davvero sensazionali presso l’estero è l’ambito agroalimentare. Il settore in questione, infatti, registra un +7% di export e un valore di 36 miliardi. “Non si è mai consumato così tanto Made in Italy alimentare nel mondo”, ha asserito Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti: “certamente in virtù delle condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati importanti come quello statunitense, ma anche perché l’Italia ha saputo cogliere l’opportunità di Expo per raccontare al mondo il modello agroalimentare e i suoi valori unici”. In cima alla lista dei produttori del made in Italy che ricevono più richieste presso i Paesi esteri c’è il formaggio Pecorino e che totalizza un +23% di vendite, raggiungendo quota 165 milioni di euro. Coldiretti evidenzia un dato importante: il pecorino ottiene risultati migliori di quelli del mondo del fashion, che da sempre costituisce una delle eccellenze del made in Italy presso i mercati stranieri. Per quanto riguarda quest’ultimo, si registra un export in leggera flessione (-0,8%). Il principale mercato di sbocco del pecorino sono gli Stati Uniti; proprio grazie ai grandi risultati ottenuti in U.S.A. (+28%) è stato possibile alzare le percentuali dei ricavi e dell’export, ma c’è da dire, in ogni caso, che i dati che l’Italia ha registrato in quest’ambito presso il mercato statunitense non sono gli unici a essere positivi: registriamo, infatti, anche un +22% in Gran Bretagna e un +16% in Francia. Per quanto riguarda l’estremo oriente, registriamo un incremento delle vendite del 9% in Giappone e un aumento del 500% in Cina.
Il latte ovino è molto prodotto in Italia: parliamo di 400mila tonnellate contro le 28mila di latte caprino. La produzione di formaggi di pecora è di circa 67mila tonnellate l’anno. Le quantità di produzione relative al Pecorino Romano Dop sono di circa 25mila tonnellate, il 60% delle quali viene esportato. Coldiretti è chiara nel parlare della situazione sui mercati esteri, che certamente “potrebbe ulteriormente migliorare se ci fosse una seria azioni di contrasto alle imitazioni presenti che tolgono spazio ai prodotti originali, come negli Usa dove si producono oltre 20,5 milioni di chili di pecorino Romano e similari, che pero’ non vengono ottenuti con latte di pecora”. Il settore dei formaggi ha totalizzato 3,7 miliardi di export con un +6% lo scorso anno. Il risultato è ottimo se consideriamo che proprio il formaggio risulta essere tra i prodotti più danneggiati dalla piaga della contraffazione. Per quanto riguarda il resto dei risultati del mercato agroalimentare, a fatturare più dei formaggi è il vino, con i suoi 5,4 miliardi (+6%), seguito dall’ortofrutta con 4,7 miliardi (+11%). Solo a questo punto di un’immaginaria classifica si posizionano i formaggi, dopo i quali troviamo l’olio di oliva (1,4 miliardi, +10%) e la pasta (2,4 miliardi, +9%).

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